È CORSA ALL’ORO: DAZI USA E RISCHIO INFLAZIONE ACCELERANO IL RITMO. CRESCONO LE STRATEGIE DI DIVERSIFICAZIONE
di Massimiliano Gallina | pubblicato il 12 marzo 2025
La corsa dell’oro sembra non arrestarsi: riserva di fronte alla crisi geopolitica e al timore dei dazi di Trump? Da gennaio in poi ha segnato una serie di rialzi settimanali consecutivi, raggiungendo massimi oltre 2.900 dollari l’oncia. Lo sfondamento del tetto dei 3.000 dollari appare a portata di mano e sarebbe un segnale importante per il mercato, ma dove può arrivare il metallo prezioso?
È CORSA ALL’ORO: DAZI USA E RISCHIO INFLAZIONE ACCELERANO IL RITMO
Se, da un lato, il rally dell’oro sembra essere una diretta conseguenza delle turbolenze internazionali e della necessità di protezione economica, dall’altro anche le banche centrali stanno giocando un ruolo chiave in questa dinamica. La sfiducia degli investitori nei mercati azionari, i tagli previsti ai tassi di interesse e la volatilità economica globale hanno rafforzato la propensione a diversificare i portafogli, privilegiando asset più sicuri come l’oro. “Per la prima volta sono in discussione la stabilità e l’affidabilità dello stesso sistema politico americano. A beneficiarne è ancora l’oro, la cui corsa non si arresta e continua a mettere a segno nuovi record” commenta Carlo Benetti, Market Specialist di GAM (Italia) SGR.
INVESTIMENTI, CRESCONO LE STRATEGIE DI DIVERSIFICAZIONE
La necessità di ridurre la dipendenza dall’economia Usa e di mitigare le vulnerabilità legate alle tensioni globali sta spingendo sempre più gli attori economici a rafforzare le proprie riserve auree, consolidando ulteriormente il ruolo dell’oro come bene rifugio per eccellenza. La corsa all’oro, dunque, sembra rappresentare una risposta diretta ai timori del momento e segna una fase di accelerazione delle strategie di diversificazione.