INTELLIGENZA ARTIFICIALE, INCURIOSITI MA PREOCCUPATI: COSÌ LA PERCEPISCONO I LAVORATORI ITALIANI SECONDO LINKEDIN
di Massimiliano Gallina | pubblicato il 19 settembre 2023
Che cosa pensano i lavoratori italiani dell'intelligenza artificiale? Sono preoccupati, soprattutto i più giovani. Il 44% della GenZ e dei nativi digitali si dice impensierito del possibile impatto dell’AI sul proprio lavoro; il 58% dei giovanissimi vorrebbe imparare a utilizzarla, ma non sa come accedere a questo know-how. In generale, il 60% dei lavoratori nazionali si dice convinto che l’intelligenza artificiale porterà, nel breve termine, all’introduzione di nuove modalità di lavoro, con il 33% che si sente sopraffatto dal possibile impatto sulle proprie mansioni (contro il 39% su scala globale).
INTELLIGENZA ARTIFICIALE, COME LA VEDONO I LAVORATORI SECONDO LINKEDIN
Luci e ombre sulla crescita dell’AI in ambito professionale che emergono dall’indagine condotta da LinkedIn: reazioni contrastanti, con molti professionisti in tutto il mondo che si mostrano sia curiosi che preoccupati per il suo impatto potenziale. “A poca distanza dalle trasformazioni radicali dovute alla pandemia - commenta Marcello Albergoni, country manager di LinkedIn Italia - i professionisti si devono ancora una volta adattare alla nuova ondata di cambiamenti innescata dalla diffusione su larga scala dell’AI generativa. I leader delle imprese dovranno trovare la giusta rotta e guidare le persone, per far sì che apprendano come utilizzare al meglio l’AI, sfruttandone il potenziale".
INTELLIGENZA ARTIFICIALE, SERVONO REGOLE E NORME
Bene sfruttare le potenzialità della tecnologia in tutte le sue forme per migliorare aspetti professionali e sociali nella vita di tutti giorni, senza dimenticare la componente umana, che è fondamentale. Occorrono, dunque, norme e regole che permettano di gestirne l’efficacia, per evitare effetti imprevisti.