QUOTA 103, ANDARE IN PENSIONE O CONTINUARE A LAVORARE? QUESTO È IL PROBLEMA

Quota 103, meglio andare in pensione prima (ma con un tetto all’importo dell’assegno) oppure continuare a lavorare ricevendo un bonus nello stipendio? Potrebbe risuonare così il dubbio amletico dei nostri giorni. Quota 103 è il nuovo meccanismo previsto dalla legge di Bilancio 2023, con cui si potrà lasciare il lavoro a 62 anni e 41 di contributi. Un primo passo, seppur transitorio, di revisione del sistema pensionistico per il superamento della legge Fornero, che rimette al centro anche il tema della previdenza complementare, per integrare la pensione maturata con il versamento dei contributi. 

QUOTA 103, ANDARE IN PENSIONE O CONTINUARE A LAVORARE? 

«Dopo molti anni di assenza di qualsiasi intervento nella previdenza complementare - spiega a Milano Finanza Antonello Orlando, esperto di previdenza della Fondazione Studi del Consiglio Nazionale Consulenti del Lavoro - ora si discute di disegnare forme innovative di incentivo all’adesione ai fondi di secondo pilastro, ad esempio attraverso un nuovo anno zero di destinazione del trattamento di fine rapporto per i lavoratori dipendenti e con lo studio di un potenziamento delle agevolazioni fiscali».

PREVIDENZA COMPLEMENTARE PER PENSARE AL FUTURO

La propensione ad aderire a programmi di previdenza complementare, anche se in crescita, è ancora piuttosto limitata in Italia. E finora troppo spesso dimenticata dalla politica. Occorre, invece, mettere in campo strategie e strumenti per far conoscere l’importanza di dotarsi di una pensione integrativa, da aggiungere a quella pubblica.

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Massimiliano Gallina

Consulente Finanziario Iscritto all’Albo dei Consulenti Finanziari con Iscrizione Numero 11887 del 30/03/1999

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