IN PENSIONE A 71 ANNI E PIÙ POVERI: GIOVANI, PUNTATE SU PREVIDENZA COMPLEMENTARE
di Massimiliano Gallina | pubblicato il 14 gennaio 2022
In pensione a 71 anni e più poveri: è il (magro) traguardo a cui potrà aspirare, secondo l’Ocse, un giovane che inizia a lavorare adesso in Italia. In un contesto dalle mille incognite, investire il proprio denaro diventa, molto spesso, l’ultimo degli obiettivi per i giovanissimi.
GIOVANI, IN PENSIONE A 71 ANNI E PIÙ POVERI
I dati dell'Osservatorio di Assogestioni rivelano che, in media, un italiano su cinque detiene almeno un fondo comune di investimento. Solo l’1% dei sottoscrittori fa parte della Generazione Z, sotto i 24 anni, mentre la percentuale sale al 41% tra i Baby Boomer (nati tra il 1946 e il 1964). Eppure, mai come oggi, è necessario crearsi una pensione integrativa.
PUNTARE SU PREVIDENZA COMPLEMENTARE
I più giovani si trovano a dover affrontare una necessità evidente: movimentare in modo ottimale la propria liquidità al fine di garantirsi una efficace gestione patrimoniale. Esistono numerose soluzioni finanziarie alla portata di tutte le tasche, che consentono con piccoli investimenti mensili di creare un fondo per il proprio futuro. Giovani, puntate sulla previdenza complementare.