Il 2024 sarà l’anno del “global disorder”. Un anno caratterizzato da una crescita lenta e disomogenea e tre grandi rivoluzioni: tecnologica, geopolitica-fiscale ed energetica. Queste le previsioni di Amundi Asset Management: un 2024 contraddistinto da un’inflazione che dovrebbe attenuarsi, ma comunque ancora al di sopra degli obiettivi delle banche centrali, e una crescita del Pil mondiale al 2,5%. 

2024, L’ANNO DEL GLOBAL DISORDER

Dodici mesi di opportunità ma anche di qualche insidia: gli investitori dovranno affrontare prospettive economiche frammentate e una maggiore volatilità, con una prima parte dell’anno che dovrebbe privilegiare le obbligazioni di qualità. Parole d’ordine: asset location dinamica in un contesto di cambiamenti. Il quadro per l’Eurozona? La crescita dovrebbe rimanere debole, con dinamiche disomogenee tra i vari Paesi, causate da una politica fiscale più restrittiva che si sommerà a una politica monetaria già rigida.

TAGLIO DEI TASSI, PORTAFOGLI CAUTI E CRIPTO ANCORA VOLATILI

“Il rallentamento dell’economia mondiale in un quadro frammentato, sia dal punto di vista economico che geopolitico - spiega Matteo Germano, global deputy Cio Amundi - potrebbe favorire il ritorno di una correlazione negativa tra azioni ed obbligazioni, premessa necessaria perché la diversificazione dei portafogli dispieghi il suo valore”. Uno dei fattori chiave riguarda anche il futuro delle criptovalute. “Guardiamo a questo asset in maniera scettica - spiega Monica Defend, head of Amundi Investment Institute. - Le cripto restano un’attività estremamente volatile ancora troppo poco regolamentata da poterla considerare in maniera strutturale”.