RENDIMENTI IN RIPRESA NEL 2023 MA ATTENTI AL DEBITO DEGLI STATI: LA VISIONE DI ALBERTO FOÀ

Il 2023 sarà un anno volatile ma con rendimenti in ripresa. È la visione di Alberto Foà, presidente di AcomeA. «Le curve dei rendimenti - spiega il numero uno di AcomeA in un’intervista su Milano Finanza - sono particolarmente invertite perché si sconta una recessione nel 2023. Ma la verità è che nessuno sa se ci sarà la recessione, quanto sarà impattante, se sarà tecnica, mild, heavy. Ora entriamo in un periodo di due-tre anni in cui i tassi reali sui titoli di Stato torneranno positivi. Il mondo si sta normalizzando». 

RENDIMENTI IN RIPRESA NEL 2023

Per gli investitori, dunque, ci saranno più opportunità. Occorre, però, stare attenti al debito degli Stati. Ci sono, infatti, circa 440-480 miliardi di debito pubblico da rinnovare nell’Eurozona. E all’Italia costerà più caro. «L’Italia pagherà di più come interessi - afferma Foà - . La duration del debito italiano è abbastanza elevata, circa 7 anni. Ora l’inflazione è anticipata e, quindi, anche l’effetto diluitivo sul debito/pil verrà meno. Il maggiore costo del servizio del debito costerà all’Italia qualche decina di miliardi in più all’anno». 

ATTENTI AL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

In sintesi, fin tanto che i tassi rimangono sotto all'inflazione questo può favorire la svalutazione del grande debito pubblico italiano. La situazione per l’Italia potrebbe, però, peggiorare se la crescita dovesse rallentare, con tassi di interesse che aumenteranno ulteriormente ed emissioni di debito che riprenderanno.

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Massimiliano Gallina

Consulente Finanziario Iscritto all’Albo dei Consulenti Finanziari con Iscrizione Numero 11887 del 30/03/1999

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