L'ANTITRUST ACCUSA LE BIG TECH: TROPPO POTERE AI GIGANTI DELL'ECONOMIA ONLINE?
di Massimiliano Gallina | pubblicato il 13 novembre 2020
La storia parla da sola: l'esponenziale e inarrestabile ascesa delle Big Tech, i giganti dell'economia online, è sotto gli occhi di tutti.
Google, Facebook, Apple, Amazon e Microsoft hanno, negli anni, acquisito un ruolo da protagonisti (non senza merito) nella vita quotidiana.
Ma anche per la storia c'è il rovescio della medaglia: le grandi digitali della Silicon Valley arrivano ai ferri corti con l'Antitrust.
Hanno una posizione troppo dominante. Violano le norme della concorrenza e della privacy. Utilizzano la grande risorsa dei big data per chiudere i mercati e frenare l’innovazione di nuovi attori. Non ultimo, godono di privilegi e parametri particolari a livello fiscale. Queste, in sintesi, le motivazioni dell'autorità americana.
Dopotutto, il sistema normativo era impreparato a gestire e accogliere un tale sviluppo, che si è espanso ben oltre i confini reali, in uno spazio, quello virtuale, dove sembrano valere regole diverse da quelle tradizionali.
Una cosa è certa: l’atteggiamento nei confronti delle Big Tech è cambiato anche oltreoceano. Il rischio è che la questione si risolva in una caccia alla streghe che andrà avanti per anni ✔
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