LA SCURE DI FITCH COLPISCE L’ITALIA: NON ERA MEGLIO UN ATTEGGIAMENTO PIÙ PRUDENTE?
di Massimiliano Gallina | pubblicato il 7 maggio 2020
La scure di Fitch ha deciso il downgrade per l’Italia.
L’agenzia di rating non ha fatto sconti e ha declassato la Penisola, portando il rating sul debito sovrano da Bbb a Bbb-, un gradino al di sopra del limite che separa dal mondo dei cosiddetti junk bond.
Solo poco prima, l’Italia aveva invece superato indenne l’esame di S&P, che ha lasciato invariato il rating del Paese a Bbb, mantenendo l’outlook negativo.
Visto il momento contingente, era proprio necessario ridurre l’affidabilità del debito pubblico italiano, anticipando la decisione di Fitch (attesa per il prossimo luglio)?
Il rischio? Potrebbe essere più difficile per il Tesoro collocare i titoli di Stato.
E non solo. Il declassamento a livello spazzatura potrebbe ripercuotersi sulle stesse banche e sui portafogli dei grandi investitori.
Un atteggiamento più prudente da parte di Fitch sarebbe stato più opportuno ✔