SUBITO LIQUIDITÀ O SI RISCHIA L’INFLAZIONE SANITARIA
di Massimiliano Gallina | pubblicato il 10 aprile 2020
Terminata l’emergenza Covid-19, ci troveremo di fronte a una nuova normalità. Sanificazione dell’intera esistenza, il nuovo mantra. Il rischio? Inflazione sanitaria e relativi aumenti di prezzo per molti (troppi) settori.
«L’andamento dell’economia in generale, e soprattutto quello dell’inflazione - scrive Guido Salerno Aletta su Milano Finanza - dipenderanno dalla capacità degli Stati e delle banche di offrire sostegni contingenti alle imprese, in termini di liquidità aggiuntiva per fare fronte agli impegni assunti. Gli Stati e le banche, i reprobi del dopo 2008, diventano ora salvifici protagonisti. A loro spetta agire, perché ogni disoccupato in più, ogni azienda fallita comporta un peso negativo in termini di domanda e di offerta, con una ricaduta ulteriore sul livello generale dei prezzi. L’ossessione della fine del mondo e della morte, eclissate da secoli, tornerebbero a essere strumento di dominio per gli Stati e di arricchimento per i mercati. Una morsa in cui la libertà dell’uomo e la democrazia verrebbero definitivamente schiacciati».
Liquidità, liquidità, liquidità: è questa la priorità per le attività produttive del Paese. Stato e banche sono i «salvifici protagonisti» del momento: occorre alleggerire la burocrazia e azzerare i controlli di rating ✔